Regolamento dei coffee shop in Francia

Il nome “coffee shop” per i principianti dovrebbe far venire in mente un luogo dove è possibile ordinare e bere caffè con vari materiali di consumo. Non è necessario, ma non è tutto. La caffetteria è in realtà anche un luogo di commercio che offre vari prodotti contenenti cannabinoidi. Queste sono molecole di cannabis o canapa. Sebbene quest’ultimo non sia autorizzato alla vendita, alcuni dei suoi derivati ​​lo sono. Sono quindi disponibili in questi negozi particolari. Ma cosa dice la legge su di loro? Ecco alcune informazioni da sapere.

La vendita di cannabis è diventata legale?

Contrariamente alla credenza popolare, l’apertura di numerosi coffee shop in Francia non significa che la vendita di cannabis sia diventata legale sul suo territorio. Secondo il codice penale, la cessione, l’acquisizione, la detenzione o anche l’offerta illecita e l’uso di stupefacenti sono sempre vietati e la deviazione dalla norma è punita con la reclusione da pochi mesi a diversi anni con il pagamento di una multa (articolo 222-37). ). È ancora possibile vedere nell’articolo R.5136-92 del Codice del Salute pubblico che alla canapa (pianta o resina e tutti i prodotti che la contengono) è vietata la produzione, la lavorazione, il trasporto, l’importazione, l’esportazione, il possesso, l’offerta, il trasferimento, l’acquisizione o l’uso.

Tuttavia, esiste un’eccezione di cui dovresti essere a conoscenza. Tutte le specie di cannabis contenenti meno dello 0,2% di THC o delta-9-tetragridrocannabinolo (THC) possono essere utilizzate per scopi industriali o commerciali. Ciò indica che l’effetto psicotropo del prodotto è inferiore o addirittura pari a zero. I venditori partono quindi da questa base e offrono prodotti contenenti principalmente cannabidiolo o CBD, il cui sfruttamento e vendita è autorizzato e che non derivano da piante con contenuto illegale di THC.

Procedure amministrative da completare

Come per qualsiasi tipo di attività, l’apertura di un bar in Francia richiede il completamento di diversi passaggi. Soprattutto è necessario possedere buone competenze legali prima di procedere e, se così non fosse, è necessario assumere un professionista nel campo del diritto.

Il contributo in contanti dovrà poi essere depositato presso un istituto finanziario affinché possa emettere un certificato di deposito dei fondi. Questo documento verrà utilizzato per la registrazione della società ma anche per lo svincolo dei fondi, utilizzando l’estratto Kbis, una volta creato lo store.

Inoltre, il proprietario potrà ottenere un certificato solo se pubblica un avviso di creazione su un giornale di informazione legale. Tale documento servirà da documentazione di supporto per la pratica presso il Registro competente. Una volta completata la pratica, la stessa potrà essere consegnata all’anagrafe del luogo in cui è ubicata la sede.

Tutti questi passaggi devono essere eseguiti correttamente per rimanere legali. Se venissero omessi alcuni passaggi, il negozio potrebbe essere considerato illegale e rischiare la chiusura definitiva con varie sanzioni.